Lavinia Fontana – Colori e creatività!

Antefatto

Figlia del pittore bolognese Prospero Fontana nasce nel 1552, visse nella bottega paterna e potè attingere ad una vasta gamma di esperienze pittoriche emiliane, venete, lombarde e toscane  conoscendo tra gli altri il Parmigianino e il Veronese.

Fu amica anche dei tre fratelli Carracci (Ludovico, Agostino e Annibale)

I documenti

Molte sono le opere che ci restano di lei soprattutto ritratti di nobili romani. Lavorò anche alla corte del papa ed è per quest che fu nominata “La ponteficia pittrice

La sua produzione fu corposa: oltre ai numerosissimi ritratti di nobildonne, diplomatici e personalità d’ogni sorta, Lavinia dipinse un centinaio di pale d’altare (di cui ne sopravvivono 30 firmate e 25 con attribuzione contrastata) e realizzò diverse sculture di uomini in battaglia, in particolare con cavalli.

Il fatto.

Il pittore di Imola Gian Paolo Zappi la chiese in moglie nonostante avesse”la attempata” età di 25 anni – quasi una zitella, per quegli anni! 

Lavinia accettò ma pose la condizione di continuare a dipingere pur non sottraendosi al suo ruolo di moglie e madre.

Zappi smise di dipingere e divenne l’assistente della moglie, oggi diremo il suo manager.

Lavinia dopo il matrimonio lavorò a Bologna, Imola e soprattutto a Roma. 

Partorì nel frattempo 11 figli di cui 8 morirono in tenera età.

Curiosità

All’età di 20 anni è tra gli artisti che partecipano alla decorazione ad affresco delle stanze di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello.

L’opera  impegnò e gli aiuti, dal 1572 al 1574, ma la sua parte centrale, le 22 scene delle Storie dei fatti dei Vitelli nel Salone, è spesso citata per la rapidità con cui venne eseguita (poche settimane).